Le App con contenuti di natura editoriale, a differenza di tutte le altre (giochi, utility, multimedialità, ecc.), vengono classificate o raggruppate in base alle caratteristiche della pubblicazione che contengono. In particolare si possono avere delle App contenitore all’interno delle quali confluiscono i vari numeri di una pubblicazione periodica – gli oramai molto conosciuti Kiosk (chioschi o edicole) – oppure App contenenti singole pubblicazioni digitali (un tipico esempio di questo tipo di App è rappresentato dall’enorme diffusione di cataloghi di vario genere che stanno soppiantando il classico catalogo online). Si parla quindi di pubblicazioni/App singole (single issue) o multi-numero (multi issue).
Entrambe le App sono presenti e scaricabili dagli App Store ma con alcune differenze. Le App contenitore hanno in generale dimensioni ridotte poiché contengono le funzionalità di base (accesso ad un proprio account/abbonamento, ordinamento delle riviste, ecc.) e implementano i collegamenti ad un servizio di distribuzione e gestione dei contenuti (CMS) tramite il quale i vari numeri del magazine sono pubblicati e gestiti (prezzo della rivista – abbonamenti – scadenze degli abbonamenti – personalizzazione dell’interfaccia e comunicazioni con l’utente finale).

La piattaforma di distribuzione è un vero e proprio software residente su un server cui è demandato il compito di comunicare ai vari App store la presenza di nuovi contenuti fisicamente residenti nei sistemi di storage proprietari. Tipicamente, sia per una questione di costi che per avere maggiore efficienza in termini di banda, accessibilità e sicurezza, questa struttura viene implementata utilizzando soluzioni di tipo cloud – tipo Amazon S3, Microsoft Azure o altro.

App singole o standalone

Una delle maggiori limitazioni di questo tipo di App è legata al fatto che, ogni volta che si vuole aggiornare il contenuto della pubblicazione, la App presente nello Store deve essere completamente sostituta da una nuova release (per modificare una voce di un catalogo o per aggiornare i suoi prezzi, per esempio, è necessario creare una nuova App e caricarla sullo store). La dimensione della App, pur non costituituendo una vera e propria limitazione, influenza la fruibilità, ed è per questo che è meglio non dimenticarsene. Un utente che deve attendere alcuni minuti per il download oppure deve usare buona parte del suo credito 3G per scaricare la App potrebbe sempre farne una recensione negativa, indipendentemente dalla qualità dei contenuti. Nel caso poi dello store di Apple, tenete presente che per ogni nuova versione della App, ricomincerà il processo di analisi ed approvazione della stessa da parte della casa di Cupertino. Questo processo può essere ripetuto senza limitazioni, di ogni App possono essere fatte quante versioni si desidera ed anche l’eventuale prezzo di vendita può essere aggiornato di conseguenza.

App Edicola o kiosk (chiosco)

Il chiosco o edicola virtuale è una singola App di piccole dimensioni presente sull’App Store che se scaricata e aperta, collega l’utente ad un vero e proprio “negozio” virtuale. Normalmente questa è la soluzione preferita dagli editori della carta stampata ma non solo. Un tipico esempio può essere quello della App con il nome della rivista che contiene tutti i numeri (arretrati o presenti) che si vogliono mettere a disposizione dell’utente finale o quelli corrispondenti all’abbonamento sottoscritto. La vetrina e le sue regole vengono definite in fase di creazione della App e gestite tramite la piattaforma di distribuzione (CMS) presente sul server (virtuale o reale).

Ogni pubblicazione multi-numero presente all’interno del kiosk, può essere aggiornata e modificata in tempo reale senza nessuna necessità di revisione/approvazione, se non quella del controllo di qualità dell’editore. La vendita tramite il kiosk può avvenire tramite i servizi degli App Store (in-app purchase di Apple, Google o Amazon) o tramite un sistema cosiddetto di entitlement che subordina l’accesso ai contenuti digitali all’acquisto di contenuti tradizionali (è il caso della sottoscrizione di un abbonamento ad una rivista stampata che garantisce anche l’accesso alla sua versione digitale) che, in questo caso, esula dal pagamento delle royalties previste dagli Store.

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